ABC

Fiducia questo difficile alfabeto

Vertrauen, dieses schwerste ABC

Hilde Domin

venerdì 6 aprile 2012

Il miglior dimensionamento di sempre



Ancora sulla questione degli accorpamenti scolastici

“Di cosa stiamo parlando?” è una domanda retorica che ha preso piede negli ultimi tempi. Di solito si accompagna a un tono di voce indignato e serve a introdurre una veloce esternazione: “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”. Userò quella figura senza quel tono di voce, senza il punto interrogativo e senza parole di difficile comprensione per l’avvocato Paolini, per tentare di riepilogare le questioni in campo. Riordino, accorpamento, piano di dimensionamento: stiamo parlando di passare da 10 a “x” istituti comprensivi (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) con una soglia minima di 1000 iscritti. Un compito complesso, che difficilmente può stare in una pagina di cronaca e che impegna questo assessorato da più di due mesi. A volte in piena notte mi capita si svegliarmi e di trovarmi a compitare 141 + 504 + 75… lo dico per rappresentare un lavoro intenso e difficile, fatto di continue riflessioni che mal si concilia con quella fotina, che di solito accompagna le mie dichiarazioni, e che mi ritrae più giovane e sorridente.
Per la definizione del piano ho incontrato prima i sindacati, ai quali è stato chiesto di proporre un loro piano e - collegialmente – i dirigenti, che hanno fatto pervenire i pareri dei relativi consigli d’istituto. Si è discusso di una prima bozza di accorpamento a sei istituti. I sindacati convergevano su questo assetto, i dirigenti hanno mostrato invece di preferire un’ipotesi a cinque, che abbiamo prontamente realizzato (ne abbiamo simulata anche una a quattro).
Ne ho parlato con diversi consiglieri comunali, senza distinguo maggioranza/opposizione, tra questi anche il consigliere Paolini, del quale ho accolto un prezioso suggerimento. 


Assieme al Sindaco, ho ascoltato i genitori, dirigenti e personale ATA delle scuole di via Roma. Ancora stamattina ho nuovamente incontrato un rappresentante del personale ATA. Tanto per far capire quanto mi ritenga superiore e infallibile, aperta ancora adesso ad ulteriori modifiche migliorative.
Un punto poco considerato è che i principali portatori d’interesse rispetto a una legge tesa a razionalizzare, sono  innanzitutto i dirigenti, gli insegnanti e il personale ATA, che subiranno in qualunque caso gli effetti del piano, in termini di spostamento fra le sedi di lavoro. I genitori invece, restano liberi di iscrivere i propri figli nella scuola che soddisfi le loro aspettative di istruzione e formazione, o semplicemente più comoda. Sono madre di una bimba di sei anni, che nella sua breve età scolare ha già cambiato tre scuole. C’è chi non è attrezzato per un sonnellino pomeridiano, c’è chi offre qualche stimolo in più, può poi capitare di dover cambiare casa e di cercare una scuola più facilmente raggiungibile. In ogni caso ho gratitudine per chi si è occupato e si occupa al meglio della mia piccola. Quanto alla continuità educativa, credo che bisognerebbe sviluppare alcuni strumenti, come ad esempio il diario di bordo, un documento che nei vari passaggi di classe e d’istituto accompagni, raccontandola, la vita scolastica dei bambini.
Alla complessità dell’operazione si sommano i fraintendimenti. “Classismo” non è una parola che appartiene al mio lessico. Al contrario, ho scritto, riferendomi ad un recente episodio che ha coinvolto una scuola di Casali, che la pigrizia e qualche pregiudizio prevalgono in alcuni frangenti, senza distinzioni di classe. Ho poi parlato di “integrazione fra i diversi quartieri, di tutela delle scuole in decrescita e di sottoutilizzo di plessi accoglienti e funzionali”.
Ricapitolo: ipotesi a sei accorpamenti, margini troppo risicati rispetto al valore di 1000 iscritti, con il rischio di dover modificare gli assetti il prossimo anno. Ipotesi a cinque: maggiore stabilità.

In tutti i casi, l’accorpamento tra il 3° circolo (quasi 600 alunni) e la scuola Media Zumbini (quasi 1000, di cui un centinaio provenienti dalla primaria di via Roma e il resto da altri quartieri della città e dall’hinterland), che godono entrambe di un’ottima reputazione, pone un problema di bilanciamento con  altri istituti della città che si candidano a nuovi futuri riordini. L’Amministrazione comunale si sta sforzando di tener conto di tutti i fattori in gioco, al fine di produrre magari non “il miglior dimensionamento di sempre”, ma una proposta che sia quanto più possibile equa ed omogenea. 

30 settembre 2011

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