Da qualche mese nella giunta municipale ho delega alla
scuola e alla formazione della coscienza civica.
Delega è parola a me cara, interpreto il ruolo di assessore
come un delegato, come chi riceve da qualcun altro, in questo caso il sindaco,
un mandato ottico: vedo, sento, intervengo per conto di qualcun altro.
E ciò non toglie niente alla mia soggettività, alla mia
formazione, al mio modo di essere, di proporre e di decidere. Aggiunge solo la
questione della fiducia, l’attualità della questione del rapporto fiduciario.
Sappiamo che è questione cruciale. I cittadini hanno sempre meno fiducia nelle
istituzioni, ancor meno nella politica, ancor meno nei partiti. “Fiducia,
questo difficile alfabeto”, diceva uno slogan di una bel manifesto di Paolo
Palma, giornalista, scrittore e - un tempo - parlamentare. Era una citazione di
una poetessa tedesca Hilde Domin, “fiducia, un abc difficile”.
So poco di criminalità, di diritto o di sociologia ma sono chiamata a occuparmi
di questo abc, sono pre-occupata dall’ assottigliarsi di questo ABC, scritto
con un tratto leggero, a matita, facilmente cancellabile.
Verifico, non è una teorizzazione astratta, che la sfiducia
nei confronti delle istituzioni dello stato, è correlata non solo a una
mancanza di cultura della legalità e alla nonchalance con le quali si
diffondono pratiche illegali, ma al misconoscimento di ciò che è pubblico,
dello spazio pubblico, della strada ad esempio. E’ correlata a una crescente
aggressività che – registro – è un dato interclassista.
Non riguarda solo il precariato, il sottoproletariato
urbano, i disoccupati e gli indignati che qualche buon motivo lo hanno per
indignarsi. Riguarda anche la peggiore borghesia di sempre, quella supposta
colta, quella supposta civile. Faccio due es.
(…)
I due aspetti del tempo, logico e etico. A prescindere da
quello etico, Rita Scalise di “Ecologia oggi” sottolinea la diseconomia, l’algoritmo
miope del gettare una carta dal finestrino, dal lasciare il sacchetto fuori dal
cassonetto: qualcun altro dovrà raccoglierli. E’ banale, ma in pochi sembrano
accorgersene.
Ecco dunque il senso di failafila.blogspot.com
Imparare a fare la fila, vuol dire cimentarsi con questo
ABC.
E poi, oggi s’inaugura l’ora legale. La contrapposizione a l’ora
solare occulta la letteralità del sintagma.
E’ arrivato il momento, soprattutto per la Calabria, che l’ora
sia legale per davvero.
(si tratta di una scaletta per un intervento a cui ho
rinunciato, dopo l’intervento toccante di Silvana Palazzo Cosmai)
24 marzo 2012, chiesa
di Santa Maria madre della chiesa, nei pressi della casa circondariale, Cosenza
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