LICEO STATALE "LUCREZIA DELLA VALLE" COSENZA CLASSE IV B PEDAGOGICO A.S 2011-12 Con la sua relazione, la prof.ssa Massaro ha voluto rendere evidente e sottolineare lo sforzo e l’impegno, non certo indolori, che tutte le città italiane, e per quanto ci riguarda la città di Cosenza, hanno dovuto affrontare per trasformarsi da città-suddite a città-comunità democratiche, intese come collettività di persone che si relazionano dandosi regole di civile e democratica convivenza. Con la sua ricerca la prof.ssa, ha indagato sugli aspetti della vita quotidiana dei cosentini nel periodo post-bellico, i loro problemi più urgenti, le aspettative, le speranze. Non solo. Ha messo in luce i delicati rapporti che i cittadini hanno dovuto instaurare con le autorità locali, i partiti e le organizzazioni democratiche appena ricostituiti nonché la gestione di reazioni e relazioni con il governo locale, centrale e alleato. Tutto questo per collegare i processi e i fenomeni della storia locale ai grandi processi di eventi mondiali.Noi studenti abbiamo apprezzato moltissimo quest’approccio, in quanto ci ha fornito una visione meno astratta della storia e una ragione e una motivazione in più per studiarla.Abbiamo soprattutto capito che con questo metodo possiamo amare la storia,capirne l’importanza e la funzione che essa svolge riguardo alla formazione di noi giovani e al destino del nostro futuro.Quello della prof.ssa Massaro non è stato solo un racconto fatto di rapporti, cause, conseguenze, effetti di eventi storici, ma una narrazione di sentimenti, atteggiamenti, tensioni, speranze, illusioni, risultati raggiunti o falliti, elementi assolutamente fondamentali per la nostra formazione non solo intellettuale, ma anche umana.E tutto questo è indispensabile per la costituzione di cittadini consapevolmente democratici.Abbiamo acquisito conoscenza delle azioni, degli atteggiamenti, dei comportamenti di chi ha vissuto prima di noi nei nostri stessi luoghi e ora, percorrendo le strade e le piazze della nostra città e leggendo i nomi dei personaggi a essi dedicati, abbiamo consapevolezza e conoscenza del ruolo che tali cittadini hanno svolto per la costruzione dell’odierna Cosenza, città democratica e culturalmente viva di cui anche la presente iniziativa è testimone. Ringraziamo la prof.ssa Massaro per aver contribuito ad arricchire il nostro bagaglio storico e culturale e la dott.ssa Marina Machì per averci fatto vivere questa esperienza unica,piacevole e utile.
"Fiducia, questo difficile alfabeto" era uno slogan della campagna elettorale di Paolo Palma (anno?). Massimo, che lavorava in quell'agenzia (e di cui mi fidavo al punto di sposarlo), mi svelò che in realtà si trattava di una citazione.
Era un verso di una poetessa tedesca, poco conosciuta in Italia, ma bravissima e parzialmente tradotta da Gio Batta Bucciol (grazie all'opera meritoria di Gianni Scalia che in quegli anni andava disegnando quel gioiello di collana editoriale chiamata "in forma di parole". A me piacque, non era uno slogan come tutti gli altri e Paolo Palma col suo fare pensoso e la faccia da cagnolone buono lo indossava perfettamente. C'è poi da dire che i testi della Domin mi ricordavano il mio amato Pedro Salinas. Più tardi realizzai che l'associazione d'idee era più che fondata.
Ecco la domanda, per come se la pone Hans-Georg Gadamer:
"si deve proprio apprendere la fiducia? Si può apprenderla come s'impara a scrivere? Come se uno potesse vivere senza fiducia; nell'altro che uno capisce, nelle parole che tutti conoscono, nel mondo che c'è in loro? Eppure qui la fiducia è definita come qualcosa che si deve apprendere e dall'inizio. Come può essere andato perduto quest'elemento semplicissimo che sta alla base di tutto ciò che dura nella vita, di ogni discorso durevole: l'ABC. Lo si può semplicemente reimparare? Come qualcosa di cui non siamo esperti o che abbiamo disimparato?
Così scriveva Gadamer nel 1982.
Mots
Maison Européenne de la Photographie, Paris 2006. Une installation inédite d'Alfredo Pirri, "Mots", commanditée par Anna Rosa e Giovanni Cotroneo, sculpture colorée et lumineuse dont les variations sont déterminées par une combinaison aléatoire d'associations de mots et d'intensités lumineuses pilotées par ordinateur.
Passi
Sono semplici specchi infranti quelli adagiati sul pavimento della Sala delle Colonne della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e sono solo fragili sculture ottocentesche, senza basamenti, quelle strane figure che popolano "Passi" di Alfredo Pirri.
LICEO STATALE "LUCREZIA DELLA VALLE" COSENZA
RispondiEliminaCLASSE IV B PEDAGOGICO A.S 2011-12
Con la sua relazione, la prof.ssa Massaro ha voluto rendere evidente e sottolineare lo sforzo e l’impegno, non certo indolori, che tutte le città italiane, e per quanto ci riguarda la città di Cosenza, hanno dovuto affrontare per trasformarsi da città-suddite a città-comunità democratiche, intese come collettività di persone che si relazionano dandosi regole di civile e democratica convivenza. Con la sua ricerca la prof.ssa, ha indagato sugli aspetti della vita quotidiana dei cosentini nel periodo post-bellico, i loro problemi più urgenti, le aspettative, le speranze. Non solo. Ha messo in luce i delicati rapporti che i cittadini hanno dovuto instaurare con le autorità locali, i partiti e le organizzazioni democratiche appena ricostituiti nonché la gestione di reazioni e relazioni con il governo locale, centrale e alleato. Tutto questo per collegare i processi e i fenomeni della storia locale ai grandi processi di eventi mondiali.Noi studenti abbiamo apprezzato moltissimo quest’approccio, in quanto ci ha fornito una visione meno astratta della storia e una ragione e una motivazione in più per studiarla.Abbiamo soprattutto capito che con questo metodo possiamo amare la storia,capirne l’importanza e la funzione che essa svolge riguardo alla formazione di noi giovani e al destino del nostro futuro.Quello della prof.ssa Massaro non è stato solo un racconto fatto di rapporti, cause, conseguenze, effetti di eventi storici, ma una narrazione di sentimenti, atteggiamenti, tensioni, speranze, illusioni, risultati raggiunti o falliti, elementi assolutamente fondamentali per la nostra formazione non solo intellettuale, ma anche umana.E tutto questo è indispensabile per la costituzione di cittadini consapevolmente democratici.Abbiamo acquisito conoscenza delle azioni, degli atteggiamenti, dei comportamenti di chi ha vissuto prima di noi nei nostri stessi luoghi e ora, percorrendo le strade e le piazze della nostra città e leggendo i nomi dei personaggi a essi dedicati, abbiamo consapevolezza e conoscenza del ruolo che tali cittadini hanno svolto per la costruzione dell’odierna Cosenza, città democratica e culturalmente viva di cui anche la presente iniziativa è testimone.
Ringraziamo la prof.ssa Massaro per aver contribuito ad arricchire il nostro bagaglio storico e culturale e la dott.ssa Marina Machì per averci fatto vivere questa esperienza unica,piacevole e utile.